Cannoneggeremo i barconi!

Cannoneggeremo i barconi!

Cannoneggeremo i barconi!
Il Villa di oggi era lo stesso che fino a qualche mese prima era l’alfiere del sovranismo italico e che non perdeva occasione di promettere di fermare l’immigrazione clandestina a ogni costo.
“Cannoneggeremo anche i barconi, se saremo costretti a farlo per difendere i confini della nazione!”, aveva recitato in più di un comizio, eccitando i suoi più beceri sostenitori.
Sforza sghignazzò ripensandolo allora e guardandolo adesso, pronto a soccorrerli come una crocerossina.
Il banchiere lo disprezzava, ma ne riconosceva il trasformismo spinto all’eccesso come una qualità.
In fondo anche il banchiere sapeva essere infido, bugiardo e opportunista quando le circostanze lo richiedevano, senza alcun tipo di remora morale.
Raoul pensò che sia Villa che lui erano mossi da una spregiudicatezza di fondo, seppur con delle differenze.
Quella di Villa era volta alla politica e all’arte del vivere di parole sulle spalle altrui.
La spregiudicatezza del banchiere era uno stile di vita che inseguiva da sempre senza cercare un tornaconto personale.
Osare, tentare l’impossibile per il semplice gusto di farlo, non per un mero guadagno, vivere pericolosamente e nell’inquietudine: questa era la filosofia di Raoul, specie da giovane.
Tratto da “Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza” di I.E. Ferrario, Fratelli Frilli Editori
Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza. Comunicato stampa

Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza. Comunicato stampa

ASSEDIO MORTALE A MILANO

Immigrazione, campi profughi lager, onlus; ma anche intolleranza, razzismo e attentati. Sono molti i temi,  attuali e complessi, messi sul piatto dallo scrittore Ippolito Edmondo Ferrario nel suo ultimo romanzo noir.

Fratelli Frilli Editori

La metropoli meneghina, d’improvviso, viene presa d’assalto e messa sotto assedio da falde violente di extracomunitari che travolgono un’intera città, coinvolgendo  famiglie di immigrati spaventati e inermi di fronte a tanto caos.

Ma cosa sta succedendo a Milano?

Solo un uomo, Raoul Sforza, noto banchiere conosciuto per la sua irritante schiettezza e indifferenza verso il genere umano, può rimettere le cose in ordine.

Le istituzioni preposte hanno perso il controllo della città o, più facilmente, non lo hanno mai avuto?

L’opera tratta del tema dell’immigrazione nella sua interezza, partendo dal difficile e doloroso viaggio intrapreso da Morathi, un ragazzino eritreo di 12 anni, e dalla sua famiglia, fuggiti dal loro Paese di origine alla ricerca di un luogo migliore in cui vivere, l’Europa.

La storia comincia in un campo profughi libico e descrive dapprima le atroci violenze subite all’interno dei campi di detenzione, prosegue con il lungo viaggio della speranza, fino all’arrivo sulle coste italiane.

Uno dopo l’altro vengono narrati, in modo molto approfondito e realistico, gli avvenimenti in una lunga sequenza di abusi che sembrano non avere mai fine, perfino al loro arrivo in Italia quando il peggio sembrava fosse stato lasciato alle spalle.

La destinazione finale del viaggio è la metropoli meneghina luogo in cui, la vita del ragazzino, viene nuovamente sconvolta fino a quando il suo destino non si intreccia con quella di  Amadi Babatunde, primo nigeriano a divenire agente di Polizia Straniera Locale del capoluogo lombardo.

Nel frattempo, un’ondata migratoria senza precedenti assedia i centri di prima accoglienza, creando a catena numerosi spostamenti verso la metropoli e, mentre i milanesi e le istituzioni soccombono al caos, l’ambigua e controversa figura del banchiere Raoul Sforza sembra essere l’unica in grado di arginare il fenomeno. Privo di ogni morale e dal passato oscuro legato agli Anni di Piombo, il banchiere è la figura chiave della vicenda.

Il sindaco Enrico Villa, carismatico leader del movimento sovranista Libertà di Popolo, detto “il Bomber” (il cannoniere che non sbaglia mai un colpo), è vittima di un oscuro ricatto e, nelle mani dello Sforza, sembra quasi un agnellino in attesa di essere divorato dal lupo.

Poteri forti lanciano la loro sfida tramando vendetta nei confronti del sindaco e, cosa ancora più ardita, dell’unico uomo che può davvero sconfiggerli fino a schiacciarli con ogni mezzo: il banchiere nero.

Assedio Mortale a Milano, F.lli Frilli Editori, è disponibile in tutte le librerie d’Italia a € 18,90 e nei principali store digitali. Pagg. 448. Collana SuperNoir Bross Isnb 9788869436802

Ippolito Edmondo Ferrario, classe 1976, è uno scrittore milanese. Si è occupato dello studio e della divulgazione della Milano sotterranea attraverso numerosi saggi. Ha scritto libri sull’epopea dei mercenari italiani nelle guerre post-coloniali e biografie inerenti agli anni di piombo. Ha pubblicato per Ugo Mursia Editore, Castelvecchi Editore, Newton Compton Editori, Ritter e Ferrogallico. Con Il banchiere di Milano (Fratelli Frilli Editori, 2021), seguito da I diavoli di Bargagli (Fratelli Frilli Editori, 2022) ha dato vita al personaggio seriale del “banchiere nero” Raoul Sforza qui alla sua terza indagine. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato: Il pietrificatore di Triora (2006), Triora. Il paese delle streghe. Storia, itinerari, curiosità, gastronomia (con Elisabetta Colombo, 2007), Il collezionista di Apricale (2007), Le notti gotiche di Triora (2009), Ultimo tango a Milano (2018) e La Gorgone di Milano (2019) scritto a quattro mani con Gianluca Padovan.

Per interviste all’autore e invio immagini in alta definizione:

 

Ufficio Stampa Ippolito Edmondo Ferrario

 

Ardeche Comunicazione

via Andrea Verga 4

20144, Milano

Tel. 02.2367048 r.a.

press2@ardechecomunicazione.com

 

Assedio mortale a Milano-La terza indagine del banchiere Raoul Sforza

Assedio mortale a Milano-La terza indagine del banchiere Raoul Sforza

Il famigerato banchiere ritorna in libreria

Per la terza volta

E non sarà certamente l’ultima…

L’odissea del piccolo Morathi e dei suoi genitori partiti dall’Eritrea e finiti prigionieri in uno dei campi per migranti allestiti in Libia, è destinata ad intrecciarsi con la vicenda di Amadi Babatunde, primo nigeriano ad indossare la divisa di agente della Polizia Locale della città di Milano.

In una metropoli improvvisamente assediata da un’ondata migratoria incontrollata, tutto sembra destinato a soccombere al caos, mentre i poteri forti lanciano la loro sfida al sindaco Enrico Villa, esponente del sovranismo nazionale e vittima di oscuri ricatti.

Fra intrighi, macchinazioni e violenza, l’ambigua figura di Raoul Sforza, meglio conosciuto come “il banchiere nero” per i suoi trascorsi eversivi risalenti agli Anni di Piombo, è destinata a ricoprire un ruolo chiave per la sopravvivenza di Milano.

Mentre i milanesi si dividono tra accoglienza e xenofobia, paura del diverso e accettazione, Sforza scenderà in campo forte del suo innato cinismo, privo di ogni morale, determinato a ricorrere ad ogni mezzo per imporre la propria volontà.

Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza

di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, aprile 2023

450 pp, Euro 18.90

Nelle migliori librerie e anche in E-book

 

 

 

 

 

 

La campagna elettorale appena conclusa

La campagna elettorale appena conclusa

La campagna elettorale appena conclusa

Ripensò alla campagna elettorale appena trascorsa, a quando ancora si prestava metodicamente a essere immortalato, dopo ogni comizio, accanto ai militanti che glielo chiedevano.

Bagni di folla, abbracci, baci e foto facevano parte della quotidianità di Villa.

Nei mesi che avevano preceduto la sua elezione aveva viaggiato sempre con al seguito un fotografo, incaricato di immortalarlo in qualsiasi momento: quando entrava in un bar per una semplice colazione, oppure mentre passeggiava tra la gente nei mercati rionali o ancora durante qualche inaugurazione.

Tutto quel materiale confluiva sui social, puro carburante per alimentare la macchina elettorale intorno alla sua persona. Villa seguiva le orme di Benito Mussolini, rielaborando in chiave moderna il culto della sua persona: non c’erano foto mentre partecipava alla battaglia del grano, ma non mancavano quelle in cui si prodigava a pubblicizzare prodotti enogastronomici rigorosamente italiani.

E tra una spremuta di arance di Sicilia, una piadina romagnola con squacquerone e prosciutto crudo del Consorzio di Parma o una pizza napoletana, Villa si faceva rappresentante del sovranismo nazionale.

Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022