Assedio mortale a Milano approda nell’incantevole Framura. Seconda presentazione

Assedio mortale a Milano approda nell’incantevole Framura. Seconda presentazione

Assedio mortale a Milano approda nell’incantevole Framura. Seconda presentazione

Sabato 10 giugno 2023 alle ore 21.30 in località Costa di Framura (Sp) si terrà la seconda presentazione del noir “Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza”.

Framura e Bonassola sono i “luoghi del cuore” per Raoul Sforza, il protagonista dei tre romanzi  scritti da Ferrario.

Entrambe le località sono state descritte a più riprese nei libri ed è un piacere e un onore per l’autore poter presentare la sua ultima fatica proprio nella cornice incantata di questi paesi, grazie al supporto di tante persone del luogo e delle amministrazioni locali.

Qui di seguito il comunicato stampa relativo al libro.

ASSEDIO MORTALE A MILANO

Immigrazione, campi profughi lager, onlus; ma anche intolleranza, razzismo e attentati. Sono molti i temi,  attuali e complessi, messi sul piatto dallo scrittore Ippolito Edmondo Ferrario nel suo ultimo romanzo noir.

Fratelli Frilli Editori

La metropoli meneghina, d’improvviso, viene presa d’assalto e messa sotto assedio da falde violente di extracomunitari che travolgono un’intera città, coinvolgendo  famiglie di immigrati spaventati e inermi di fronte a tanto caos.

Ma cosa sta succedendo a Milano?

Solo un uomo, Raoul Sforza, noto banchiere conosciuto per la sua irritante schiettezza e indifferenza verso il genere umano, può rimettere le cose in ordine.

Le istituzioni preposte hanno perso il controllo della città o, più facilmente, non lo hanno mai avuto?

L’opera tratta del tema dell’immigrazione nella sua interezza, partendo dal difficile e doloroso viaggio intrapreso da Morathi, un ragazzino eritreo di 12 anni, e dalla sua famiglia, fuggiti dal loro Paese di origine alla ricerca di un luogo migliore in cui vivere, l’Europa.

La storia comincia in un campo profughi libico e descrive dapprima le atroci violenze subite all’interno dei campi di detenzione, prosegue con il lungo viaggio della speranza, fino all’arrivo sulle coste italiane.

Uno dopo l’altro vengono narrati, in modo molto approfondito e realistico, gli avvenimenti in una lunga sequenza di abusi che sembrano non avere mai fine, perfino al loro arrivo in Italia quando il peggio sembrava fosse stato lasciato alle spalle.

La destinazione finale del viaggio è la metropoli meneghina luogo in cui, la vita del ragazzino, viene nuovamente sconvolta fino a quando il suo destino non si intreccia con quella di  Amadi Babatunde, primo nigeriano a divenire agente di Polizia Straniera Locale del capoluogo lombardo.

Nel frattempo, un’ondata migratoria senza precedenti assedia i centri di prima accoglienza, creando a catena numerosi spostamenti verso la metropoli e, mentre i milanesi e le istituzioni soccombono al caos, l’ambigua e controversa figura del banchiere Raoul Sforza sembra essere l’unica in grado di arginare il fenomeno.

Privo di ogni morale e dal passato oscuro legato agli Anni di Piombo, il banchiere è la figura chiave della vicenda. Il sindaco Enrico Villa, carismatico leader del movimento sovranista Libertà di Popolo, detto “il Bomber” (il cannoniere che non sbaglia mai un colpo), è vittima di un oscuro ricatto e, nelle mani dello Sforza, sembra quasi un agnellino in attesa di essere divorato dal lupo.

Poteri forti lanciano la loro sfida tramando vendetta nei confronti del sindaco e, cosa ancora più ardita, dell’unico uomo che può davvero sconfiggerli fino a schiacciarli con ogni mezzo: il banchiere nero.

Assedio Mortale a Milano, F.lli Frilli Editori, è disponibile in tutte le librerie d’Italia a € 18,90 e nei principali store digitali. Pagg. 448. Collana SuperNoir Bross Isnb 9788869436802

 

 

La ricetta originale del brodetto di pesce de L’assassino di via Amedei a Milano

La ricetta originale del brodetto di pesce de L’assassino di via Amedei a Milano

La ricetta originale del brodetto di pesce de L’assassino di via Amedei a Milano

Per tutti coloro che non hanno avuto la fortuna di poter cenare almeno una volta presso il ristorante L’Assassino di via Amedei, un cult della cucina toscana a Milano, magistralmente diretto da Ottavio Gori e Lino Morganti, oggi c’è una sorpresa.

Proprio questa sera mi è giunta la ricetta originale, direttamente dalla famiglia Morganti-Natalini, di quel leggendario brodetto di pesce che lì si poteva gustare e che tanto ama il banchiere di Milano. In ogni romanzo mi rendo conto che Raoul Sforza non perde occasione di citarla.

Eccola qui di seguito:

Brodetto di scampi e calamari:

Ingredienti

(per 4 persone, il piatto secondo la dose, può essere consumato come antipasto oppure come secondo)

-Circa 500 grammi di scampi e calamari

-Olio extravergine di oliva, aglio, prezzemolo e un cucchiaio di farina, sale.

-Qualche vongola

-Pane toscano a fette

Preparazione:

Mettere scampi e calamari a crudo in una padella con olio, prezzemolo (tritato fine), uno spicchio d’aglio agghiacciato e il cucchiaio di farina; si mescola mantenendo il fuoco medio;

si aggiunga l’acqua delle vongole che precedentemente sono state messe in una casseruola a cuocere;

lasciar bollire per 3 o 4 minuti a fuoco moderato;

servire con i crostini o con fette di pane toscano tostate.

(Nella foto lo chef Cesare Marchigiani mostra la sua creazione. Nell’altra immagine, festa di Natale, 1988. Giorno di chiusura per L’Assassino, ma al suo interno quel giorno festeggiarono tutti insieme tutta la squadra e lo staff dirigenziale del Milan che all’epoca erano di casa presso il ristorante. Per gentile concessione di Giuseppe Natalini)

 

 

Il banchiere alla scoperta di Genova e della storia dei suoi quartieri

Il banchiere alla scoperta di Genova e della storia dei suoi quartieri

Il banchiere alla scoperta di Genova e della storia dei suoi quartieri

Negli anni successivi era accaduto che il placido rivolo d’acqua, gonfio di piogge, si trasformasse in un mare di fango pronto a riprendersi ciò che negli anni la speculazione edilizia gli aveva tolto.

Nonostante i morti e i danni, poco era cambiato ed il Bisagno, periodicamente, tornava a far paura.

Era come se in quelle zone aleggiasse una sorta di atavica rassegnazione di fronte alle tragedie, un sentimento che accomunava gli abitanti dei piccoli agglomerati dell’alta valle e quelli dei grandi complessi popolari prossimi alla città, come l’Arizona, quella costola di Molassana compresa tra via Sertoli e piazza Unità d’Italia, tra le più popolose di tutta Genova.

Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022

 

Le acque del torrente, in apparenza placide, nei giorni di intense piogge potevano trasformarsi e diventare impetuose fino a esondare.

Nella zona in cui giungeva in città, dopo essere sceso dall’omonima valle ed aver raccolto le acque di altri piccoli affluenti, il Bisagno scompariva nel sottosuolo. Negli anni Trenta del secolo scorso si era deciso di imprigionarlo in un alveo di cemento sottostimato per la sua portata.

Quella era la comune tendenza che dominava quegli anni lontani, gli stessi in cui a Milano si coprivano per sempre, relegandoli nel sottosuolo, decine di chilometri di canali.

Tutto ciò era servito per facilitare la costruzione delle arterie urbane e di nuove case.

A Genova in modo particolare, complice una certa disinvoltura delle istituzioni, negli anni Sessanta e Settanta si era edificato un po’ ovunque in nome della crescita economica, senza badare alle conseguenze.

Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022

 

Un gelato al limon per il banchiere

Un gelato al limon per il banchiere

Un gelato al limon per il banchiere

«Su mia richiesta, Marco stasera ha compiuto uno sforzo fuori dal comune per portarci questi due gelati.

Ma lui sa, e per questo mi sopporta, che dietro a certe mie richieste non si cela quella miserevole eccentricità tipica di certi ricchi deficienti, ma solo sogni e desideri.

Questo è il classico gelato al limone con lo stecco di liquirizia, un must di certe serate a Bonassola.

Mi sembra ancora di vedere il freezer a pozzetto dei gelati posizionato sulla destra, accanto al bancone, nella taverna della Pensione Moderna.

Così ho pensato che questo fosse il modo migliore per concludere la cena» le spiegò divertito, scartandolo davanti a Viola che ormai era abituata agli amarcord del banchiere.

Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022

(Model Beatrice Parozzi, Photographer Chiara Marinucci)