Il banchiere nero non poteva non approdare Da Romano a Burano per il suo imperdibile risotto

 

La destinazione era l’isola di Burano.

Raoul non vi metteva piede da decenni.

Conservava di essa un ricordo vivissimo, legato in particolar modo a un ristorante storico che lì aveva aperto i suoi battenti in anni lontanissimi: Da Romano.

Raoul cenò apprezzando ogni singola portata.

Poco importava che non ci fossero altri avventori, anzi, tutto era ai suoi occhi perfetto.

Quando riassaggiò dopo anni il risotto di Gò, quasi si commosse tanto il sapore e il gusto erano rimasti inalterati nel tempo.

Era un primo piatto fatto con il ghiozzo di laguna, un pesce considerato un tempo “povero” e ora divenuto sempre più difficile da trovare.

 

Tratto da “I fantasmi del banchiere nero. La quarta indagine di Raoul Sforza” di Ippolito E. Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2024