Sono passati più di dodici anni dalle effervescenti e bizzarre serate culturali organizzate a Triora, il paese delle streghe, con la tua complicità.
Ci eravamo appena conosciuti e da lì a poco avresti presentato i miei libri noir ed il sottoscritto in numerose occasioni. Il tempo passa e ci siamo persi di vista, per chissà quali ragioni. Anche a Triora sono cambiate tante cose; forse è anche per quello che manco dal borgo da diversi anni pur sentendo una certa nostalgia.
Ma a volte l’incanto finisce e dobbiamo serenamente prenderne atto. E andare avanti.
La tua scomparsa mi ha spiazzato.
E mi spiazza ancora, nonostante passino i giorni. Mi rimane il tuo ricordo che mi fa sorridere. E questo non è poco. Penso che non ci sia cosa migliore che lasciare qualcosa di positivo negli altri quando si intraprende l’Ultimo Viaggio, quando si diparte da questa vita per andare oltre.
E credo che il tuo nuovo viaggio sarà straordinario. Voglio ricordarti così, con un tuo dei tuoi articoli. Sembravano pennellate, guizzi di colore, nervosi e incisivi, alla Giovanni Boldini per intenderci. In poche righe eri capace di raccontare l’essenziale, sempre ironico e disincantato.
Mi rimane solo il rammarico di non averti più sentito in questi ultimi anni. Ciao “Choukha”…
Con affetto, Ippolito
IL BORGO DEGLI ORRORI
Libri, misteri, streghe pietrificatori e una sorpresa: il “fantasma” dello scrittore Andrea G. Pinketts per una serata memorabile.
Di Giovanni Choukhadarian
A Triora come in Transilvania. Succede, a partire da questo pomeriggio e fino a novembre avanzato, in quello che solo pochi disinformati persistono a chiamare “il paese delle streghe”.
Non è successa la rivoluzione, nel borgo medioevale che fu capoluogo della valle Argentina, e dove entro il 2008 sarà pur sempre inaugurato il Museo internazionale della stregoneria, entro palazzo Stella, già residenza temporanea del beato Tommaso Reggio, arcivescovo di Genova fino al 1901, e di streghe si tornerà a parlare con ogni dovizia scientifica. Ci saranno però anche le fate e, ci mancherebbe, i vampiri.
Si comincia oggi e si prosegue fino al principio di quest’inverno. Per l’inizio di questo mese e più di paura, Ippolito Edmondo Ferrario, gallerista d’arte milanese, cittadino onorario di Triora ed instancabile promotore di eventi culturali e spettacolari, ha ideato qualcosa di un po’ sopra le righe.
Tanto per cominciare, la presenza di un fantasma vivo, vegeto e poderoso: Andrea G. Pinketts. Del giallista milanese, ora in libreria col fortunato “Ho fatto giardino” (Mondadori), si sa che presenzierà nell’albergo – ristorante “La Colomba d’oro”: ma quando arrivi e che cosa di preciso faccia, questo lo sa forse – soltanto lui.
E’ invece sicuro cosa faranno Ippolito Edmondo Ferrario e Luigi Garlaschelli. Con il fattivo contributo di Alberto Carli, giovanissimo tardo-scapigliato e studioso della Cattolica di Milano, presenteranno due libri diversi ma affini. Ferrario ha pubblicato coi Fratelli Frilli di Genova “Il pietrificatore di Triora”, sorprendente metanoir che oscilla fra il grottesco e il terrificante, con una lieve propensione per il secondo.
Da un gallerista che allestisce mostre di Federico Zandomeneghi e Tranquillo Cremona in mezza Europa, non ci sarebbe aspettato di meno.
Molto terrificante è invece “Corpi di pietra” (Neftasia editore), del Garlaschelli. Si tratta di un atipico romanzo noir, scritto da un serissimo scienziato di laboratorio, ricercatore alla facoltà di Chimica nell’Università di Pavia e noto, fra l’altro, per aver riprodotto in studio il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro.
Sia Ferrario sia Garlaschelli sono attratti, in modo che si chiamerà senza offesa piuttosto morboso, dalla figura di Pietro Gorini, estroso lodigiano noto per la pratica della pietrificazione, che applicò alla salma di Giuseppe Mazzini e del grande romanziere milanese Giuseppe Rovani.
A pietrificare cadaveri Gorini arrivò per via scientifica, essendo lui matematico puro per studi e vocazione. Le formule adoperate sono rimaste segrete fino a due anni fa, quando proprio Alberto Carli, che a Lodi è custode della “Collezione anatomica Pietro Gorini”, le ha rese note alla comunità scientifica. Tra i primi a interessarsi è stato ovviamente il Garlaschelli e quale miglior sede che “La Colomba d’Oro”, albergo ristorante che sorge entro le mura di un notevole convento francescano in pietra del secondo ‘500, per qualche dimostrazione dal vivo?
Il duo Carli-Garlaschelli, con la complicità intellettuale di Ferrario e quella un po’ delirante di Pinketts promettono questo e altro per un pubblico che non dovrà temere di avere anche molta paura.
Siccome a Triora le cose non si lasciano poi a metà, la serata finisce a mezzanotte, che è l’ora delle streghe, fate e vampire. Si Andrà a cercarli, nel buio del borgo arroccato fino al Castello e nel bosco attiguo. L’illuminazione sarà, all’uopo, ridotta la minimo ed il terrore abbastanza garantito. La maratona letteraria-orrorifica odierna è comunque solo l’antipasto di un mese genericamente dedicato a Halloween e in realtà offerto a chi coltivi il gusto del mistero, del magico, dell’indicibile.
Ci saranno i canonici 3 giorni di festa per Halloween (29-31 ottobre), con camminate fra castagni secolari, personaggi misteriosi acquattati nei carrugi e cenoni stregati, comprensivi di castagnate. Il 18 novembre , torna a Triora Bruna Magi, polemista e scrittrice di razza, con un libro dal titolo chiarissimo: “Fate e streghe sono tra noi? (Pentafoglio)”, dedicato alle virtù magiche di cui appunto dispone il pentafoglio.
Per il resto del mese, una serie di fine settimana densi di eventi dedicati alle erbe magiche (le spiega Libereso Guglielmi, giardiniere di Mario e Italo Calvino), agli alberi cari a streghe e vampiri, e anche ai fiori selvatici: come la bellissima rosa canina.
Chi ha voglia d’impaurirsi divertendosi, da fine ottobre a tutto novembre ha quindi una meta principe: Triora, in valle Argentina, provincia di Imperia, in Transilvania.
La Repubblica – Genova
21 ottobre 2006