Il banchiere che non ti aspetti

Il banchiere che non ti aspetti

Il banchiere che non ti aspetti

A quell’ora il sole era già impietoso.

Senza fretta depose il borsone che aveva tenuto in spalla e lo aprì.

Estrasse un Barrett M-107 in calibro 50 BMG, un fucile da tiratore scelto munito di ottica e di bipiede.

Dalla tasca della giacca prese la manciata di munizioni che teneva nel cassetto.

Cinque colpi per una portata utile superiore ai due chilometri.

Un’arma micidiale in mano ai cecchini delle forze speciali.

Raoul era impaziente di vedere da vicino che cosa stesse accadendo sulla piazza simbolo di Milano, ma non aveva certo intenzione di recarvisi.

Da lì godeva di una visuale eccellente, forse anche migliore rispetto a quella di chi vi si trovava in mezzo.

Inserì i colpi nel caricatore.

A confronto del calibro 50 BMG anche le pallottole del 357 magnum, il suo calibro preferito per arma corta, sembravano mentine.

Tolse le protezioni che coprivano le lenti dell’ottica.

Infilò il caricatore e armò l’otturatore.

Si mise in posizione di tiro, iniziando a osservare la piazza, come se dovesse agganciare un obbiettivo da neutralizzare.

Ciò che vide lo impressionò, ma mantenne il suo proverbiale distacco.

Tratto da Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza

di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2023

 

 

 

 

Evocare i demoni

Evocare i demoni

Evocare i demoni

“Questa è la biblioteca, se non lo avesse capito…”, mormorò il banchiere di fronte all’espressione ebete del suo ospite, che probabilmente non aveva mai veduto così tanti libri radunati in un unico ambiente.

Raoul raggiunse uno scrittoio di tipo francese con fregi in oro, posto al centro del salone.

Accanto a esso c’erano due poltrone moderne color verde smeraldo, rivestite in lana di casentino.

Sullo scrittoio troneggiavano alcuni testi dall’aspetto moderno, ben diversi da quelli presenti sugli scaffali.

“Qui dentro si respira la storia e non solo quella. Intorno a noi ci sono volumi che farebbero la gioia di bibliofili e collezionisti”, commentò distrattamente il banchiere.

“Ce n’è per tutti i gusti, ad aver tempo e voglia di leggere.

Classici della letteratura latina e medioevale, codici miniati, vite di santi e poi quelli che preferisco: testi per evocare gli spiriti, fini trattati di demonologia e di negromanzia.

Se stasera fossi colto dal desiderio di evocare i morti o qualche entità che non appartiene alla nostra dimensione, non avrei che da scegliere il libro giusto e recitarne le formule”, affermò Raoul, mentre prendeva la bottiglia di whisky torbato presente sul tavolo e con essa riempiva i due bicchieri lì accanto.

Tratto da Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza

di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2023

 

 

Il banchiere di Milano ritorna a Bonassola

Il banchiere di Milano ritorna a Bonassola

Il banchiere ritorna a Bonassola con il terzo romanzo della serie edita dalla Fratelli Frilli Editore.

“Assedio Mortale a Milano. La terza indagine del banchiere ” lo potrete acquistare presso l’edicola libreria di Ugo del Torchio, in via Risorgimento.

Buona lettura.

 

 

Il generale Aidid, signore della guerra

Il generale Aidid, signore della guerra

Il generale Aidid, signore della guerra

Il comandante somalo, alto e prestante, aveva da poco superato i quarantacinque anni.

Indossava un abbigliamento militare simile a quello dell’esercito regolare libico,

ma sul capo portava un cappello a tesa larga del tipo US Bonnie Hat americano, in colorazione desertica.

Seppur logoro, non se ne separava mai.

Diceva che era appartenuto ad un soldato americano da lui ucciso a Mogadiscio quando era poco più che un ragazzino.

Correva il 1993 e il giovane Osman faceva parte delle milizie del generale Aidid.

Quest’ultimo era uno dei più influenti signori della guerra; i suoi uomini, privi di scrupoli, controllavano la popolazione locale stremata dalla guerra civile e tenevano testa alle forze militari straniere giunte in Somalia.

Quella che era nata come una missione umanitaria sotto l’egida delle Nazioni Unite si era ben presto trasformata per i militari stranieri in un inferno.

Tratto da Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza

di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2023

 

Assedio mortale a Milano-La terza indagine del banchiere Raoul Sforza

Assedio mortale a Milano-La terza indagine del banchiere Raoul Sforza

Il famigerato banchiere ritorna in libreria

Per la terza volta

E non sarà certamente l’ultima…

L’odissea del piccolo Morathi e dei suoi genitori partiti dall’Eritrea e finiti prigionieri in uno dei campi per migranti allestiti in Libia, è destinata ad intrecciarsi con la vicenda di Amadi Babatunde, primo nigeriano ad indossare la divisa di agente della Polizia Locale della città di Milano.

In una metropoli improvvisamente assediata da un’ondata migratoria incontrollata, tutto sembra destinato a soccombere al caos, mentre i poteri forti lanciano la loro sfida al sindaco Enrico Villa, esponente del sovranismo nazionale e vittima di oscuri ricatti.

Fra intrighi, macchinazioni e violenza, l’ambigua figura di Raoul Sforza, meglio conosciuto come “il banchiere nero” per i suoi trascorsi eversivi risalenti agli Anni di Piombo, è destinata a ricoprire un ruolo chiave per la sopravvivenza di Milano.

Mentre i milanesi si dividono tra accoglienza e xenofobia, paura del diverso e accettazione, Sforza scenderà in campo forte del suo innato cinismo, privo di ogni morale, determinato a ricorrere ad ogni mezzo per imporre la propria volontà.

Assedio mortale a Milano. La terza indagine del banchiere Raoul Sforza

di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, aprile 2023

450 pp, Euro 18.90

Nelle migliori librerie e anche in E-book

 

 

 

 

 

 

In ricordo di Leo Mariani nel Giorno della Memoria

In ricordo di Leo Mariani nel Giorno della Memoria

In ricordo di Leo Mariani nel Giorno della Memoria

Leo Mariani fu la vittima più piccola tra gli ebrei veneziani mandati a morire nei campi di concentramento nazisti.

Un destino già segnato quando la madre, Pia Cesana Mariani, 21 anni, lo aveva dato alla luce presso l’ospedale civile di  Venezia il 18 dicembre del 1943: la donna era già piantonata dalla polizia quando il piccolo nacque.

Leo, insieme alla mamma e al papà Enrico, 31 anni, fu deportato prima nel campo di concentramento di Fossoli, nel modenese, in attesa di prendere la via per Auschwitz.

Era il 26 febbraio del 1944 quando Leo fu assassinato. Aveva da poco compiuto i due mesi.

Nessuno della sua famiglia sopravvisse.

A Leo, alla sua famiglia, e a tutte le vittime della Shoah. Perché un simile orrore, inconcepibile, non abbia a ripetersi.

(Notizie tratte da “Nazisti contro bambini” di Lidia Beccaria Rolfi e Bruno Maida)