da Ippolito Edmondo Ferrario | Mag 27, 2022 | News
Recensione de I diavoli di Bargagli su Il Cittadino di Lodi
Un lungo filo unisce gli ultimi giorni della seconda guerra mondiale alla nostra attualità. Un’oscura vicenda vede fronteggiarsi i nazisti in ritirata e i partigiani sui monti dell’entroterra ligure. Una storia che sembrava sepolta torna invece in superficie e innesca meccanismi di un racconto giocato su più piani temporali e dall’impeccabile equilibro narrativo.
Ippolito Edmondo Ferrario, milanese con legami familiari alla terra lodigiana, autore, tra gli altri, di scritti sulla figura di Paolo Gorini, torna al romanzo e lo fa con “I diavoli di Bargagli”, edito da Fratelli Frilli.
Indiscusso protagonista è Raoul Sforza, affascinante e sfuggente faccendiere e mago della finanza meneghino già al centro di una precedente indagine “privata” firmata da Ferrario (Il banchiere di Milano, 2021).
Ricco, cinico, sprezzante e poco incline ai rapporti umani, Sforza viene chiamato in causa, suo malgrado, da una lettera che lo fa precipitare in una realtà intima e personale dalla quale emerge un aspetto sentimentale e doloroso che il lettore troverà inusuale, visto il suo temperamento.
Il romanzo, un giallo-noir con accurati riferimenti storici e una strepitosa track list (Raoul è un grande appassionato di musica e le citazioni di brani rock e classici si sprecano) si srotola tra Bonassola (luogo del cuore di Sforza), i monti del’entroterra del Levante ligure e l’antica dimora milanese del solitario ed elegante protagonista.
Nelle case di Milano e Bonassola Roul Sforza ritrova la propria dimensione personale, incontra personaggi a tratti ambigui ed equivoci, tesse tele occulte ed elabora teorie riguardo fatti che lo videro protagonista agli albori degli anni Ottanta e che tornano all’improvviso nella sua vita, riacutizzando un’antica ferita.
Un romanzo ben scritto, un intreccio appassionante e un finale sorprendente sono gli ingredienti di questo noir crudo e raffinato nello stesso tempo, dove gli attori che animano la storia rivelano spesso un lato oscuro e tenuto sottotraccia: lato che non sfugge al banchiere-investigatore milanese. Passo dopo passo, incontro dopo incontro, il quadro si chiarisce, un uomo e un’intera comunità fanno i conti con il loro passato.
Arrigo Boccalari
da Ippolito Edmondo Ferrario | Mag 19, 2022 | News
Il banchiere di Milano a fumetti?
Qualcuno ci sta lavorando per dargli un volto.
Se sono rose fioriranno, come si dice.
Ecco l’ambiguo banchiere milanese, già protagonista dei due romanzi “Il banchiere di Milano” e “I diavoli di Bargagli” (Fratelli Frilli Editori), nell’interpretazione dell’illustratore Stefano Mazzotti.
da Ippolito Edmondo Ferrario | Mag 19, 2022 | News
Genova e la Val Bisagno raccontate tra nelle pagine de I diavoli di Bargagli
Negli anni successivi era accaduto che il placido rivolo d’acqua, gonfio di piogge, si trasformasse in un mare di fango pronto a riprendersi ciò che negli anni la speculazione edilizia gli aveva tolto.
Nonostante i morti e i danni, poco era cambiato ed il Bisagno, periodicamente, tornava a far paura.
Era come se in quelle zone aleggiasse una sorta di atavica rassegnazione di fronte alle tragedie, un sentimento che accomunava gli abitanti dei piccoli agglomerati dell’alta valle e quelli dei grandi complessi popolari prossimi alla città, come l’Arizona, quella costola di Molassana compresa tra via Sertoli e piazza Unità d’Italia, tra le più popolose di tutta Genova.
Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022
da Ippolito Edmondo Ferrario | Mag 19, 2022 | News
Sanremo, Pasticceria La Foce. Una sosta golosa per il banchiere di Milano
Giunto nei pressi della Foce, una delle zone residenziali della cittadina, parcheggiò. Raggiunto un chiosco che vendeva piante e addobbi floreali, chiese al fiorista di confezionargli un mazzo di fiori freschi.
Costui gli chiese se avesse preferenze.
«Nessuna. Faccia lei purché si spicci» rispose gelandolo.
Raoul aveva come l’impressione che l’uomo fosse in vena di scambiare qualche parola, al contrario di lui.
In quel modo gli aveva smorzato sul nascere la voglia di dare fiato alla bocca.
Una volta ottenuta la composizione, attraversò la strada ed entrò in un elegante bar pasticceria che aveva alcuni tavolini esterni.
Era un locale dal fascino di altri tempi, a cominciare dal bancone di legno in stile liberty, decorato a mano, con le grandi specchiere che correvano alle pareti.
Ordinò un caffè che gli fu servito in una tazzina bollente.
Già questo dettaglio deponeva a favore del locale.
Lo sorseggiò lentamente guardandosi intorno.
Sedute ai tavolini c’erano alcune signore anziane che parlavano fra loro.
Quel luogo ricordò al banchiere l’atmosfera conviviale e intima di alcuni locali della Milano della sua infanzia e che ora erano scomparsi.
Gli piacque.
Una volta consumato il caffè chiese di poter avere un vassoio di pasticcini assortiti.
La proprietaria glieli confezionò con cura.
Pagò e uscì.
Tratto da “I diavoli di Bargagli” di I.E.Ferrario, Fratelli Frilli Editori
da Ippolito Edmondo Ferrario | Mag 19, 2022 | News
Il banchiere di Milano approda nell’estremo Ponente Ligure. Direzione Bajardo
La strada che imboccò portava in montagna, nell’entroterra.
Ormai inerpicarsi lungo quei percorsi tortuosi e angusti stava cominciando a divenire una costante.
Dopo alcuni chilometri in cui la strada serpeggiava tra villette, frazioni e le tipiche serre della zona, il paesaggio assunse un’altra connotazione.
Superò l’abitato di Ceriana. Scrutò con interesse il paese arroccato sulla roccia. Aveva un che di tetro e di antico che non lo lasciò indifferente.
Lo scrittore Howard Phillips Lovecraft, celebre per le sue rappresentazioni spettrali di una certa provincia americana, probabilmente avrebbe apprezzato quelle architetture tanto vetuste quanto contorte: archi, archetti, sottopassi, strade anguste e ripide, case costruite quasi a strapiombo sulla roccia in perenne lotta con la forza di gravità.
Tratto da I diavoli di Bargagli, di Ippolito E. Ferrario, Fratelli Frilli Editori
da Ippolito Edmondo Ferrario | Mag 19, 2022 | News
I luoghi del cuore del banchiere di Milano: L’Agave di Framura
«Normalmente all’Agave si viene quando inizia la bella stagione, e questo per due motivi. Il primo è perché si cena rigorosamente in terrazza, con una splendida vista sul mare. Il secondo perché d’inverno il ristorante è chiuso. A me piace andare controcorrente. Adesso seguimi, non te ne pentirai» disse lui varcando la soglia di quello che fino a pochi anni prima altro non era che un vecchio ricovero di attrezzi addossato all’imboccatura della galleria. Il banchiere entrò, seguito da Viola che si guardava intorno spaesata.
Ad accoglierli trovarono Marco, patron e ideatore dell’Agave, che Raoul riteneva un esempio di tenacia e di caparbietà, unite al senso del bello. L’uomo li salutò calorosamente.
Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022
(Photographer: Chiara Marinucci; Model: Beatrice Ginevra Parozzi)