I diavoli di Bargagli/ Il banchiere e la passione per i revolver

«Non c’è niente da fare, gli americani sono i migliori produttori di revolver da sempre. Non a caso li hanno inventati loro, anche se per esattezza la prima pistola a tamburo fu inventata in Sardegna nel 1833 da tale Francesco Antonio Broccu. Lo sapevate?» domandò loro con estrema naturalezza.

Non giunse risposta perché non gliene diede il tempo. Era sicuro che non se ne intendessero, né di armi, né di storia.

«Sì, il revolver nasce in Sardegna, per la precisione a Gadoni, ma fu Samuel Colt, mi pare tre anni dopo, a depositare il brevetto della sua prima pistola a tamburo, quella che poi fu la capostipite di tante armi eccellenti. Questa è la dimostrazione che oltre alla bravura occorrono astuzia e lungimiranza» dichiarò, aggiungendo: «doti delle quali voi siete decisamente sprovvisti».

Prima di rimettere il tamburo nella sua sede lo fece girare, poi con un movimento del polso lo fece rientrare in posizione di modo che premendo il grilletto l’arma sparasse. Subito dopo riprese la parola. Villa e Stucchi assistevano impietriti, mentre nelle loro menti si affacciava il terrore allo stato puro. Raoul si alzò nuovamente, lasciando volutamente la pistola appoggiata sul divano. Non temeva che uno dei due potesse impossessarsene. Erano come paralizzati, incapaci di ogni reazione. La sola vista dell’arma li annichiliva, offuscandone la mente.

Tratto da I diavoli di Bargagli di Ippolito Edmondo Ferrario, Fratelli Frilli Editori, 2022